🏡 Locazioni Brevi Turistiche 2025: Regole, Limiti e Novità in Arrivo
La guida tecnica per agenti, investitori e sviluppatori immobiliari che vogliono operare senza rischi.
Le locazioni brevi turistiche continuano a rappresentare, anche nel 2025, uno dei segmenti più dinamici e allo stesso tempo delicati del mercato immobiliare.
La normativa, introdotta nel 2017 e progressivamente modificata, è oggi caratterizzata da controlli più stringenti, obblighi documentali più precisi e una forte attenzione fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.
In questo articolo analizziamo:
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le regole vigenti,
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i limiti operativi,
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gli obblighi per proprietari e gestori,
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le novità fiscali in via di approvazione nella Legge di Bilancio 2025.
Con taglio tecnico, ma chiaro, come richiesto dai professionisti del settore.
🧩 1. Cosa si intende per contratto breve turistico
I cosiddetti “affitti brevi” sono, tecnicamente, contratti di locazione di durata non superiore a 30 giorni.
Non vanno confusi con l’“affitto”, che riguarda invece beni produttivi (art. 1615 c.c.).
La disciplina di riferimento è l’art. 4 del D.L. 50/2017, convertito con L. 96/2017.
Per rientrare nella normativa sulle locazioni brevi devono ricorrere due condizioni:
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Il contratto deve riguardare unità immobiliari abitative.
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Deve essere stipulato da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di impresa.
✔ Contratto stipulabile da:
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proprietario,
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locatario (sublocazione),
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comodatario,
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usufruttuario.
👉 In questi casi, il titolo (locazione, comodato, usufrutto) deve prevedere esplicitamente la facoltà di sublocare o locare a terzi.
🏷 2. Quando l’attività diventa “impresa”
Il legislatore ha fissato un parametro oggettivo:
➡ Se si utilizzano più di quattro unità immobiliari, l’attività è considerata imprenditoriale.
Le pertinenze non contano: un appartamento con cantina e box rimane sempre un’unica unità.
✔ Esempio pratico
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4 appartamenti + 4 box + 4 cantine → 4 unità → attività non necessariamente di impresa.
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5 appartamenti (anche se con pertinenze) → impresa → niente cedolare secca.
Anche la locazione di singole stanze non modifica il conteggio: si considera sempre l’intero appartamento.
💰 3. Regime fiscale delle locazioni brevi (situazione 2025, normativa vigente)
Per le attività non imprenditoriali, il reddito può essere tassato:
🟦 a) Cedolare secca
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21%: applicabile a una sola unità immobiliare, scelta dal contribuente.
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26%: per eventuali ulteriori unità (fino a massimo quattro).
🟧 b) IRPEF ordinaria
Tassazione sul 95% dei canoni, con aliquote attuali:
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23% fino a € 28.000
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35% da € 28.000 a € 50.000
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43% oltre € 50.000
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addizionali regionali e comunali (2%–3% circa)
👉 L’opzione dipende dal reddito complessivo e dall’utilizzo di detrazioni e deduzioni IRPEF: con la cedolare secca si rinuncia a tutte.
È quindi sbagliato pensare che la cedolare sia sempre la scelta migliore: va valutata caso per caso.
🏛 4. Obblighi per proprietari e gestori nel 2025
La gestione di locazioni brevi comporta una serie di adempimenti, spesso sottovalutati da agenti e investitori.
📌 Obbligo di CIN (Codice Identificativo Nazionale)
Dal 2025 è obbligatorio richiederlo al Ministero del Turismo.
Deve essere indicato in:
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annunci online,
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portali,
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materiali promozionali,
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contratti.
📌 SCIA al SUAP
La Segnalazione Certificata di Inizio Attività è obbligatoria per avviare l’attività ricettiva non alberghiera.
📌 Registrazione del titolo
Se l’immobile non è di proprietà:
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locazione,
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comodato,
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usufrutto
➡ devono essere registrati tramite modello RAP dell’Agenzia delle Entrate.
📌 Portale Alloggiati (TULPS)
Invio dei dati degli ospiti entro 24 ore dall’arrivo.
📌 Imposta di soggiorno
Obbligo di riscossione e riversamento al Comune.
⚖️ 5. Le novità fiscali nel DDL Bilancio 2025 (in attesa di approvazione)
⚠ Massima cautela: questi contenuti sono in itinere e diventeranno certi solo con la Legge di Bilancio 2025.
Il DDL attualmente prevede:
📌 Aumento generalizzato della cedolare secca al 26%
Verrebbe eliminata la distinzione 21% / 26%.
📌 Applicazione dell’aumento solo alle locazioni tramite intermediari digitali
La nuova aliquota si applicherebbe:
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alle locazioni effettuate tramite portali (es. Airbnb, Booking);
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alle locazioni gestite da agenzie immobiliari.
📌 Ritenuta dei portali al 26%
Il prelievo operato dal portale:
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copre l’imposta totale in caso di cedolare secca,
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è acconto IRPEF se si opta per l’IRPEF ordinaria.
📌 Emendamento segnalato (non approvato)
Possibile innalzamento della cedolare:
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30% per terza e quarta unità.
➡ Sarà necessario attendere il testo definitivo approvato da Camera e Senato entro il 31 dicembre 2025.
🧠 6. Indicazioni operative per agenti, investitori e sviluppatori
🎯 Per chi opera nel settore immobiliare, i rischi principali sono:
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applicare la cedolare quando non si potrebbe;
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eccedere il limite delle quattro unità senza rendersene conto;
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omettere la SCIA o il CIN;
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non registrare il titolo di disponibilità dell’immobile;
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sublocare senza autorizzazione contrattuale → rischio risoluzione e danni.
🎯 Gli errori tipici che vanno prevenuti:
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confidare nella cedolare secca senza analizzare le detrazioni IRPEF personali;
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delegare tutto ai portali dando per scontato che “facciano loro”;
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non mappare correttamente pertinenze e unità abitative.
📞 Se gestisci — o intendi avviare — locazioni brevi e vuoi evitare errori fiscali, sanzioni o contestazioni contrattuali, Forensia può aiutarti con:
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analisi della posizione fiscale e del regime più conveniente,
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verifica dei contratti per evitare sublocazioni illegittime,
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predisposizione SCIA, CIN, modulistica e adempimenti TULPS,
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consulenza per strutturare attività fino a quattro unità o in regime d’impresa.
👉 Scrivici per una valutazione personalizzata della tua situazione.